Tutte noi sappiamo quanto sia importante il nostro hair stylist di fiducia. Nelle ore trascorse nei saloni di bellezza ci rilassiamo, chiediamo colori, tagli e acconciature che ci faranno sentire le più belle, ma soprattutto ci confidiamo, a volte spettegoliamo ed è un momento anche per stringere relazioni con le altre signore. E se abbiamo un coiffeur di fiducia, capirà i nostri umori, il momento che stiamo vivendo e trasformerà tutti i nostri pensieri e desideri in ciò vogliamo. Spazzola e phon come una bacchetta magica.
A confermare questa mia teoria sui “momenti catartici” dal parrucchiere, un libro gradevole ed intrigante: “Ho preso la vita per i capelli” della famosa coiffeuse Alba Armillei e tra le tante curiosità e segreti di molte celebrities, ho scoperto che sui capelli “l’amore fa guai peggiori dell’umidità”.

Alba Armillei oltre ad aver lavorato con Velentino per moltissimi anni, ha raccolto in questo libro tanti aneddoti e memorie di molte icone che ha avuto il privilegio di pettinare: stelle della passerella come Veruschka, imperatrici in disarmo come Soraya, le regine sbarcate in esilio in Italia come Federica di Grecia, Liz Taylor, ma ha anche trasformato “donne-mito” come Jacqueline Kennedy, che pettinò il giorno del matrimonio con Onassis e Grace Kelly.
E peccato che dal parrucchiere i caschi siano in disuso, perché sotto i caschi del salone di via Condotti di Alba Armillei, si sono consumati intrighi e pettegolezzi o si sono nascoste tante verità.

I racconti di Alba partono dalla sua infanzia negli anni ’40, quando il corpo delle donne non era tenuto in grande considerazione ma la testa delle donne, almeno dal punto di vista estetico, aveva conquistato una grande importanza. Avere “una testa in ordine” era divenuta un’esigenza. Alba ha vissuto soprattutto la Roma elegante di ieri, quella Roma che offriva un’immagine di sicura eleganza molto diversa da quella “cafonal” di oggi. Come scrive la Armillei: “allora la bellezza delle donne era leggiadra, non modificata e mortificata dai labbroni e dagli zigomi a polpetta”.

Da Roma al jet set internazionale grazie all’incontro di Alba con Valentino, che l’ha letteralmente catapultata in tutti i luoghi più glamour degli anni ’70 per pettinare le modelle alle sue sfilate ma anche le chiome di sue clienti famose, come Jacqueline Kennedy quando sposò Onassis e “a sistemare la grande treccia posticcia, da mezzo chilo e passa, di Grace Kelly che non voleva portarla come Lucia Mondella dei promessi Sposi, tipo corona, ma lunga sulle spalle”.
Alba ha letteralmente ingabbiato la testa di Liz Taylor: “per lei, allo scopo di aumentarne la statura, inventai la gabbia, ossia una mezza cupoletta di fil di ferro che, piantata con le forcine sulla sommità del cranio, ricoprivo con un intreccio di capelli”.

Ma Alba Armillei, oltre ai segreti di bellezza di molte star, racconta anche molti aneddoti divertenti, come i suoi incontri con le miliardarie eccentriche di Palm Beach: “viaggiavo con un armanentario di parrucche e posticci, sapendo che nell’opulenta società americana le donne volevano stupire cambiando look ogni sera. E siccome all’uomo piace divertirsi e non annoiarsi, come mi spiegava Maria Christina Ford, lei, per esempio, amava fare l’amore sotto la doccia con tutto il toupet. Me lo faceva riportare da un cameriere a ciocche, dopo averlo fatto asciugare, affinchè lo ricomponessi, perché il marito non sapeva che aveva avuto a che fare, nell’impeto della passione, che con quel posticcio. In questo modo mi costringeva a tenere un conto preciso della sua attività sessuale. Niente di più di un ardente amplesso può distruggere una pettinatura. L’amore fa guai peggiori dell’umidità”.
Ma c’è anche la contessa Marta Marzotto, da cui Alba si recò un giorno per tagliare i capelli nella sua superba residenza di Valdagno. Alba racconta che “quel giorno la contessa aveva litigato con Renato Guttuso e poiché il pittore amava vederla con le chiome in discesa libera sulle spalle, voleva, tagliandole, fargli un dispetto. ‘Che bel fiume!’ esclamai affacciandomi alla finestra della sua stupenda stanza, incanta dalla visione di quello che mi sembrò un corso d’acqua. ‘Ma che dici? è la piscina!’ mi corresse lei”.

“Ho preso la vita per i capelli” è un libro che attraversa la storia del costume fino ai giorni d’oggi con un punto di vista molto interessante: l’evoluzione della bellezza femminile e dello stile, attraverso le chiome delle donne. Niente di nostalgico però, piuttosto tanti racconti e aneddoti di una grande coiffeuse che ci svela una grande verità: “chi prende le donne per la testa, lavandola, massaggiandola, spazzolandola, acconciandola, stabilisce con le proprietarie della stessa un rapporto assai stretto: intuisce gli umori del personaggio, ne scopre le debolezze, ne raccoglie gli sfoghi, viene a conoscenza di taluni segreti. Diventa insomma, una specie di confessore in servizio permanente effettivo. Senza poter impartire mai l’assoluzione.”
2 commenti
ADORO ALBA UNA GRANDE DONNA , UNA GRANDE PARRUCCHIERA , UNA GRANDE DIRETTRICE A CUI HO DEDICATO IL MIO CUORE.
UN ABBRACCIO CARISSIMA MIA EX TITOLARE … ALBA FA SOGNARE TUTTI
DA MARCELLI MARZIA
ALBA DICE DI AVER PRESO LA VITA PER I CAPELLI , MA LEI HA CONQUISTATO IL MONDO CON IL SUO CUORE