di Emanuela Filice
Oggi vorrei dedicare una profonda riflessione ad una categoria di esseri meritevoli, che popolano l’universo e, alla quale, non viene dedicato – a parer io – il giusto tempo e l’adeguata attenzione.
Essa, è simbolo di uguaglianza e parità tra i popoli. La sua presenza, annulla classi sociali e culturali e ci livella nei secoli dei secoli.
Parlo dell’Homo Inadeguatus, meglio conosciuto come genitore del figlio adolescente.
La presenza di questo genere umano, garantisce per la species “genitore” – una volta raggiunta la maturità (ovvero, dopo circa 15 anni di onorata carriera) – una posizione di eguaglianza rispetto ai propri simili, senza temere giudizio, né vivere con l’ansia da prestazione, poiché qualunque cosa farà, sarà sbagliata, esattamente come per tutti i suoi analoghi.
Ad oggi, il genitore del figlio adolescente, è una figura oscura, trascurata e mai troppo considerata a favore di quell’appendice diabolica che genera e che, pertanto, bisognerebbe studiare con una nuova prospettiva, che non sia solo quella utilitaristica ed economica, tipica dell’attività di accompagno della prole e conseguente dotazione di danaro, che interviene soprattutto nel weekend.
Infatti, i genitori dei figli adolescenti, meriterebbero molto più del ruolo di meri datori di carta prepagata; di fruitori di confezioni di XANAX, dislocate nei vari punti strategici della casa per non rischiare di rimanere senza mai; di titolari di profili fake su TIK TOK, per scoprire tendenze e balletti del momento e simulare modernità e condivisioni di vedute.
Essi, invero, dovrebbero ricevere premi e riconoscimenti, per la sola capacità di tollerare, ad esempio, il look da Anime – con il quale i figli adolescenti hanno il coraggio di aggirarsi, nonostante non abbiano sofferto né la fame, nè altre privazioni di beni e servizi essenziali – non meno della loro fluidità, con la stessa naturalezza con la quale usano i termini svapare, spoilerare, friendzonare, boomer, bro, zio e amo.
Insomma, diciamola tutta, il genitore del figlio adolescente, merita più di essere genitore di un figlio adolescente.
Mi spiego meglio. Con il tempo e, grazie alla mia enorme esperienza in materia, ho avuto occasione di incontrare e interagire con questi esemplari e sono giunta alla conclusione, che sia necessario costituire un comitato universale, volto alla tutela della razza.
E questo, non perché la categoria sia destinata all’estinzione, tutt’altro! Direi, anzi, che vi è una prospettiva di moltiplicazione della stessa, alla quale, tuttavia, non corrisponde alcuna maggior forza. Al contrario, per loro l’unica forza è quella di volontà di non cedere alla tentazione di disconoscimento e, per i più fortunati, la forza della preghiera, affinché possano arrivare con una certa dignità ed equilibrio mentale alla vecchiaia.

In un periodo storico come il nostro, in cui la cura dell’adolescente arriva ad attenzionare anche la modalità con cui temperano la matita, per accertarsi che alcune gestualità sottese, non celino disagi riferibili a qualche trauma subito e riconducibile a gravi mancanze genitoriali, (da rintracciare, a mero titolo esemplificativo, in acquisti azzardati di vestiario non gradito; cibo dal colore verdastro propinato per due sere di seguito; assenza di segnale WiFi senza previo anticipo), insomma in questo periodo, loro, i genitori dei figli adolescenti, non vengono considerati, né come individui, né come realtà sociale.
Eppure, dai miei recenti e approfonditi studi, vi assicuro che si tratta di esseri delicati, incompresi e coraggiosi allo stesso tempo.
Gente originale, che cavalca le intemperie con la stessa fiducia nel cuore di un giovane agnellino durante il periodo di Quaresima.
Loro, i genitori degli adolescenti, si aggirano per il mondo indifesi, con il viso smunto e pallido, bersaglio mobile di ogni sorta di evento riconducibile ad un qualsiasi disagio giovanile.
Amati da sociologi e psicologi di tutto il mondo, che ai primi devono la loro ricchezza per la vendita smisurata di scritti in materia, non hanno davvero contezza del reale giro economico che la loro presenza ha generato.
Essi, invero, subiscono inconsapevoli la loro condizione esistenziale e vanno questuando consensi e pacche sulle spalle dai loro simili affinché il proprio status appaia meno drammatico di quello che in effetti è.

Ed è proprio in questi momenti che si riconoscono, annusandosi in un centro Apple o in un circolo di alcolisti anonimi. Infatti, quando detti soggetti si incontrano, basta una parola d’ordine criptata, pronunciata sottovoce, lontano da orecchie indiscrete: “4 all’orale, 3 allo scritto”, per sentirsi subito a casa. A quel punto, il timore iniziale lascia spazio alla somma felicità e si inizia una sorta di danza di gruppo, volta a ringraziare Madre Terra per aver messo al mondo una progenie tanto simile. Si inizia a condividere, stories, pagelle e denunce, legandosi come componenti dello stesso branco, che da quel momento non lascerà spazio a nessun’altra razza superiore che volesse entrare nel cerchio magico. Nessuno, ad esempio, che abbia figli dediti alla lettura di supporti diversi dai cellulari, magari su foglio rilegato con inchiostro, o che abbiano interessi o comportamenti che non siano esclusivamente quelli volti a fare imbestialire il capo branco, potrà gioire con loro.
Perché, l’unica regola fondamentale per poter far parte del gruppo, è quella di non avere figli entusiasti, né grati, né consapevoli dei benefici di cui sono destinatari. Essi devono, anzi, mostrarsi perennemente insoddisfatti e annoiati allo stesso modo, sia che siano costretti sul divano con ambo gli arti inferiori fratturati a guardare Netflix, sia che partecipino alla missione spaziale sulla SpaceX.
Ed è per questo, che ho deciso di proporre, a tutela della categoria Homo Inadeguatus, la ratifica di un trattato mondiale a garanzia di una serie di benefici legali, che prevedono la possibilità per i genitori di figli adolescenti, di:
- recludere in casa il figlio adolescente ogni volta che risponde a banali domande di uso comune e di civile convivenza con monosillabi gutturali, senza perciò rispondere del reato di sequestro di persona;
- denunciare agli organi di polizia le abitudini, mode e gusti dei propri figli adolescenti, estirpando con violenza – ove necessario – gli orpelli ornamentali che campeggiano sul loro corpo, senza incorrere in violazione della privacy e delitti contro la persona;
- segnalare alla buon costume, modalità e posture che i figli adolescenti assumono sul divano di casa mentre guardano la televisione, senza per questo subire un processo per disturbo della quiete pubblica;
- rappresentare liberamente il vero sentimento verso i propri figli adolescenti, quando ci si sofferma sulla manicure e sulla scelta dello smalto, e in generale sulle loro scelte estetiche (comprese scarpe e biancheria intima), senza incorrere nel reato di calunnia o diffamazione;
- poter liberamente recedere dal contratto internet, Sky e piattaforme varie, senza preavviso e senza incorrere nell’accusa di commettere crimini contro l’umanità;
- lasciarli per strada, senza soldi e senza sigaretta elettronica, se non arrivano puntuali all’appuntamento con il genitore – per l’occasione trasformatosi in Homo Tassinarus – che li dovrebbe riaccompagnare dopo l’uscita con i loro simili il sabato sera e sostituire, quindi, la serratura di casa, senza rispondere del reato di abbandono di minori.
Ovviamente, tutto queste norme sarebbero meramente transitorie, poiché il cielo è sempre blu sopra le nuvole e non è detto (ma non lo assicuro), che arriverà un giorno in cui il genitore di figlio NON più adolescente, rimpiangerà questi tempi faticosi.
Quelli, in cui ha cercato un linguaggio improbabile pur di comunicare; in cui ha perso di credibilità a volte pur di guadagnare un po’ di affetto manifesto; quando, pur maldestramente, ha cercato di entrare, non riuscendoci, nella vita dei propri figli.
E, alla fine, ritrovarli tutti insieme questi genitori a volersi un po’ più bene, meno severi verso loro stessi, prima che verso i loro figli e capire, che tutto questo non è stato possibile, non perché il genitore di figlio adolescente è un Homo Inadeguatus, ma perché è semplicemente un Homo, un essere umano..
P.S. Nel frattempo, tocca a te non restare indifferente. Sei hai molto più di 16 anni, fai come me, adotta anche tu un genitore di figlio adolescente.
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