Room è un film che ti travolge di emozioni non solo per l'assurdità della situazione che racconta - una madre segregata che cresce il figlio in una stanza - ma per la forza dell'amore e della pazienza di una madre e il coraggio di un bambino.
Di solito di un film dici se è bello o brutto, di Room posso dire che sono contenta di averlo visto.
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In questi giorni avrete sentito parlare di Brie Larson, vincitrice dell’Oscar come miglior attrice, e credetemi è un riconoscimento meritatissimo – che per me ha quasi messo in ombra l’Oscar al più blasonato Leonardo Di Caprio – per la sua straordinaria interpretazione nel film “Room”, in uscita nelle sale il 3 marzo, scritto da Emma Donoghue e basato sul suo romanzo originale.
Room è un film che stravolge il cuore perché è una grandissima storia di amore tra madre e figlio che nasce da un evento drammatico, l’incubo di ogni donna: essere segregata con suo figlio per anni in una stanza da un maniaco.
Room: la trama del film

ROOM racconta la straordinaria storia di Jack (performance rivelazione di Jacob Tremblay), un vivace bambino di 5 anni, di sua madre Ma (Brie Larson, SHORT TERM 12, TRAINWRECK) e del rapporto di profondo amore e devozione che li lega.

Come tutte le brave madri, Ma si dedica a Jack, cercando di proteggerlo e renderlo felice con il suo calore e amore e facendo cose comuni, come giocare e raccontare le favole. La loro vita, però, è tutt’altro che “comune”: sono intrappolati in una stanza di 3 metri quadri senza finestre che Ma ha eufemisticamente chiamato “ROOM”.

La cosa straordinaria è che Ma crea un intero universo per Jack all’interno della stanza e non si ferma davanti a nulla per assicurarsi che suo figlio abbia una vita piena e soddisfacente, anche in un ambiente infido e angusto. Quando incomincia a crescere però, la curiosità di Jack riguardo la loro situazione e la resistenza di Ma tocca il fondo, i due protagonisti mettono in atto un rischioso piano per fuggire, che li porterà faccia a faccia con ciò che potrebbe rivelarsi la cosa più spaventosa di tutte: il mondo vero.
Room: il trailer del film
Room: l’amore non ha barriere

Room non è un classico film drammatico in cui si descrive un fatto di cronaca (in America sempre più spesso sono venuti alla luce casi drammatici di donne segregate) ma è un racconto dell’amore sconfinato tra madre e figlio. Un amore trasmesso non solo attraverso le cure fisiche in una situazione di disagio ma soprattutto nel cercare di costruire un’infanzia il più possibile “fantasiosa” fino al difficile passo avanti che tutte le mamme devono affrontare: il distacco e portare il bambino ad affrontare la realtà.
Per Jack i confini oltre la Stanza sono vissuti come un mondo di fantasia: ma è un mondo destinato a crollare quando Ma’ gli propone un piano di fuga audace per mettere piede nel mondo esterno … con tutte le relative incognite che rappresenta. Il divario tra questi due mondi opposti – quello fatto d’amore-gioco-e Ma’ noto a Jack, ed il mondo esterno, che inconsciamente li spaventa – fa emergere il fulgore di ROOM.

Grazie alla fotografia curatissima, quella piccola stanza in cui vivono Ma e Jack, diventa un immenso contenitore di amore in cui una madre con pochi mezzi deve affrontare la quotidianità di qualsiasi mamma che ha a che fare con l’accudimento, il gioco e anche la pazienza (e credetemi dopo aver visto il film ci lamenteremo di meno della nostra).

Ci sono molti dettagli e diversi registri di narrazione: il piccolo Jack che porta i capelli lunghi, la mamma con una forza straordinaria e che riscopriamo come una giovane ragazza solo dopo la liberazione. E infine quella stanza che rivedranno solo alla fine…

Straordinaria l’interpretazione di Brie Larson e di Jacob Tremblay, il piccolo Jack, ma ciò che mi ha più colpito del film, diretto da Lenny Abrahamson, è che non si ferma all’assurdità di questa stanza e alla prigionia e poi libertà riconquistata, ma racconta anche ciò che avviene dopo: il contatto con il mondo reale a distanza di anni, la reazione della famiglia e soprattutto della società e dei media.

Emozionante anche il “cambio di ruolo”: laddove la mamma crolla per le pressioni e per l’onda d’urto del vissuto nella stanza, arriva Jack che sperimentando tutta la gioia, l’entusiasmo, e la paura di questa nuova avventura nella vita reale, si tiene stretto a ciò che conta più di tutto: il legame speciale con la sua amorevole e devota Mamma.

Questo film non vi colpirà solo per il dramma della situazione che racconta, ma per il profondo ritratto del legame familiare e della forza d’animo, del contatto e dell’amore universale che può esserci tra madre e figlio, un legame e una forza che si basano sulla reciprocità.
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