La prima settimana di vacanza è sempre la più difficile: perché noi mamme dobbiamo prendere i nuovi ritmi, i bambini sono schegge impazzite di felicità e spesso i papà sono ancora in città al lavoro.
Io non pratico yoga, non amo particolarmente le discipline orientali, ma dopo 10 giorni tra bagagli montagna/mare, nonni, bimbi, mare e caldo afoso, sono diventata come un monaco buddista!
Mamme in vacanza: che fatica!

Quest’anno avevo dei piani perfetti: il mese di luglio io in città e i bimbi con i nonni e poi le tante attese vacanze tutta la famiglia assieme.
Poi assalita dal senso di colpa di lasciare un intero mese i bambini senza i genitori (weekend esclusi ovvio) e valutando l’inevitabile fatica dei nonni, ho avuto un lampo di genio: ricorrere al congedo parentale e così le mie vacanze sono cominciate prima, da metà luglio. E sono iniziate con i migliori auspici.
Nonni felici e alla domanda: “bambini siete contenti che siamo in vacanza?”, la risposta è stata di quelle perfette: “mamma siamo contenti di stare con te!”.

Ero ancora lì a fantasticare sul lettino, il libro da leggere, l’ordine delle creme che mi sarei dovuta spalmare, quando in un attimo mi sono ritrovata nella nuova routine estiva, tra delicati equilibri con i nonni – per i quali non sei mai una mamma tosta ma semplicemente una figlia – nuove regole, limiti da dare ai bambini, interminabili bagni a mare che però non contemplano nuotate, zero crema solare perché tra tante priorità la crema viene alla fine, piccoli capricci e serate che non terminano più alle nove ma a mezzanotte sui gonfiabili.
E dall’altra parte il papà in città, attonito di “tanta fatica” mentre lui è in città a lavorare.

Eppure ogni estate accade la stessa cosa e a tutte le mamme. E vale sia per quelle che lavorano, che in estate si dedicano h24 ai bambini, sia per le mamme che trascorrono più tempo a casa, ma che hanno la pausa della scuola, e anche alle mamme che hanno tutti gli aiuti possibili, perché d’estate i bambini vogliono stare con te e vogliono che sia la mamma a prendersi cura di loro!
Si tratta di fatica sì, ma proprio di fatica fisica e di abituarsi ai nuovi ritmi, di lasciare spazio alla libertà dei bambini ma stando attenti a non farli correre rischi; la fatica in spiaggia – dove stai bene solo sdraiata sul lettino senza far nulla – e soprattutto la fatica di non avere più un attimo per te.

Ho sentito un nonno che diceva alla figlia con tono affettuoso e una pacca sulla spalla: “tu non sei vacanza, sono in vacanza i bambini” ed è semplicemente la verità.
Per carità amiche, qui non si tratta di dare la colpa a qualcuno, men che mai ai bambini che fanno “il loro mestiere” e poi è solo la prima settimana e noi donne siamo fortunatamente dotate di un grande spirito di adattamento. E allora ci vuole un manuale di sopravvivenza da condividere con le amiche.
Manuale di sopravvivenza delle mamme in vacanza

1) Innanzitutto bisogna mettere da parte l’ansia! Ci vuole un po’, ma l’ansia deve essere lasciate a casa perché altrimenti finiremo con il trascorrere le giornate a gridare ovunque il nome dei nostri figli e le tipiche frasi “stai attento”; “non correre”, “ non ti allontanare”!
Già la scuola mette un bel recinto alle giornate dei nostri figli, almeno in vacanza lasciamoli sfogare e se siamo a cena fuori e dopo un po’ si mettono a correre in piazza con gli amici, ben venga, e godiamoci il caffè a tavola.
In spiaggia diamo loro dei limiti di spazio in cui possano muoversi ma lasciamoli liberi di correre senza vivere con l’ansia di perderli o che anneghino. Nel frattempo si possono fare quattro chiacchiere con le amiche…
2) Stare lontano dalle “mamme perfette” perché non c’è cosa più odiosa della mamma saccente che dice di avere tutto sotto controllo: è impossibile ed è solo apparenza. Piuttosto meglio cercare complici e amiche con cui a turno sorvegliare e far giocare i bambini insieme.

3) Quando arrivano i papà “stanchissimi” ma con il volto rilassato di un mese in città da soli, facciamoci aiutare nel risolvere gli eventuali contrasti che si saranno creati con i bambini, perché dopo un po’ la sola presenza assidua della mamma comincia a diventare “pesantina” anche per i figli. E se i papà si offrono di portarli al mare da soli, lasciamoli fare senza seguirli a vista.
4) Quando andate a fare la spesa cercate di andare da sole, con la scusa delle buste e delle attese (le attese scoraggiano sempre uomini e bambini).
Voi invece, fate la spesa in fretta e ritagliatevi una trentina di minuti per guardare i negozi.
5) La via di fuga: IL CICLO. Quando proprio non ne potete più, arriverà naturalmente – o ve lo inventerete – un ciclo pesantissimo che vi costringerà a letto con il mal di testa. In questo caso nessuno potrà dirvi niente e tutti capiranno, a maggior ragione d’estate e al mare.
Approfittate almeno del primo giorno per riposarvi, non date la vostra disponibilità a farvi chiamare per le emergenze e fate una fuga di un paio d’ore a vedere qualche negozio oppure state a letto, ferme, immobili, possibilmente con l’aria condizionata, a leggere un buon libro e non muovetevi per nessun motivo, perché è anche la vostra vacanza!