Detto tra noi: le vacanze sono finite da tempo e la pazienza pure!
Inizia la scuola e nonostante pensassi “intensamente” a questo giorno già dai primi di luglio, è sempre una grande emozione il primo giorno di scuola e inevitabilmente ti scende la lacrimuccia, a maggior ragione per me che ho una figlia che comincia la prima elementare.
Ma non è solo il primo giorno di scuola ma l’inizio di un nuovo anno pieno di buoni propositi in cui ci ripromettiamo di dare priorità alle cose giuste, di dedicare più tempo ai bambini che devono essere seguiti meglio e magari pensiamo di ritagliarci anche uno spazio quotidiano autentico per noi stesse.
Ogni anno gli stessi pensieri ma ce la faremo mai?
Il primo giorno di scuola: keep calm!

Il primo giorno di scuola è sì un momento romantico e strappalacrime ma anche un giorno di grande caos e pieno di ansie perché non abbiamo nulla sotto controllo.
Prima regola: keep calm! Perchè ci sono un sacco di cose da organizzare, dalle attività scolastiche a quelle sportive pomeridiane ed è impossibile avere tutte le informazioni. Per me che sono una precisina poi, un vero stress, ma alla fine ce la facciamo sempre.
Ci sono poi le chat della classe, utilissime, ma in cui circola la confusione totale. E per non farla diventare un incubo, personalmente scrivo solo le domande essenziali e mi affido alla rappresentante di classe.
So che tra un po’ anche a me toccherà affrontare la faccenda gender e dell’educazione sessuale.
Non sono ancora dentro al dibattito, ma credo che a volte dare spiegazioni razionali e imposte, generi il pregiudizio che i bambini negli anni delle elementari non hanno (almeno credo) e vivono tutto con estrema naturalezza, compreso un compagno di classe con due mamme o due papà. Il problema semmai, sono le spiegazioni che noi diamo a casa.

E poi una cosa più futile: non preoccupiamoci delle merende vi prego! Alla prima riunione di classe di mia figlia la preoccupazione di molte mamme era quale merenda portare (solida, liquida, con quale packaging). Insomma non moriranno di fame! In tutte le scuole danno una merenda…piuttosto informiamoci sul piano didattico.
A tal proposito mi sono fatta dire tutte le materie delle elementari, perché io non mi ricordo mica cosa si studia oltre italiano e matematica!
Riflessioni settembrine sulla vita che vorremmo

Per me settembre è il mese delle riflessioni e dei buoni propositi, ma nello stesso tempo della frustrazione più totale perché non riesco mai a fare un piano a lungo termine che riesca a conciliare esigenze della famiglia, il lavoro, i miei interessi personali e una sacrosanta ceretta almeno una volta al mese! Insomma la quadratura del cerchio.
Allora penso che è il momento di fare delle scelte ma le scelte di vita non sono mica facili!
L’utopia è: accompagnare i bambini a scuola, fare sport, dedicare tutta la mattinata ai propri interessi, un aiuto fisso a casa per le pulizie e la cucina, poi il pomeriggio in giro con i bambini per le attività e conversare amabilmente con le altre mamme.
La realtà è: che non basta una vita agiata ma ci vuole anche una realizzazione personale che contempli anche un lavoro, magari part-time o una nostra attività che si trasformi anche in fonte di reddito. Ma niente è facile nella vita e allora devi comunque correre e ritorni nella frenesia.
Dove sta allora la soluzione? Nel non perdere tempo ma nello stesso tempo fare piccoli passi verso ciò che ci rende felici e speriamo che ad un certo punto ci ritroveremo nella vita che vorremmo ma sempre pronte per un nuovo cambiamento.