Ho avuto paura, anzi terrore! non perché nel film “Unfriended” ci sono scene horror, ma perché il frontend del pc di Lily poteva tranquillamente essere il mio, tra Skype, Facebook e Messenger!
Unfriended è un film innovativo, non avrei mai immaginato di rimanere inchiodata ad un schermo cinematografico guardando ciò che accade su un computer.
Assolutamente da vedere, anche per capire il cyberbullismo e ciò che potrebbe accadere ai nostri figli.
- Regia10
- Sceneggiatura8
- Storia10
Unfriended è stato presentato come un film horror. In realtà è un thriller pazzesco che si insinua e si svolge in rete, tra le vite interconnesse di un gruppo di adolescenti.
L’immedesimazione è totale, per i temi che tocca il film e perché ciò che vedrete al cinema è quello che quotidianamente avete di fronte i vostri occhi: il monitor del computer e quei suoni familiari come le notifiche di messenger e facebook, lo squillo di skype, che per noi sono familiari e all’improvviso diventano terrificanti.
#Unfriended è decisamente l’incubo in cui nessuno vorrebbe trovarsi. Da domani la notifica di Skype mi terrorizzerà @UniversalPicsIt
— Amiche di Smalto (@AmicheDiSmalto) 15 Giugno 2015
Unfriended: la trama

Unfriended segue quello che accade quando un innocente scherzo avvenuto online dà il via a una sequenza di eventi che porteranno ad una spirale fuori controllo. Il film esplora in prima persona il terrore che può emergere quando le nostre esperienze connesse si trasformano nelle nostre paure più mortali.
Nuovi media, nuove relazioni, nuove realtà. Il cyber ci sommergerà tutti, compresi gli horror! #Unfriended
— alice coccia (@alicoccia) 15 Giugno 2015
Tutto avviene sullo schermo del computer di una ragazza, mentre viene perseguitata insieme ai suoi amici da una figura misteriosa, che cerca vendetta per la pubblicazione di un video scandaloso che ha portato Laura Barns a suicidarsi esattamente un anno prima.
La regia è di Jason Blum, creatore delle saghe di Paranormal Activity, la notte del Giudizio e Insidious. Ma in Unfriended c’è molto di più di attività paranormali perché c’è la vita vera, la nostra quotidianità e giusto per farvi capire bene e darvi un po’ di adrenalina, guardate il trailer.
Il film, prodotto dalla Universal, ha una regia innovativa perché si svolge letteralmete sul frontend di un computer. E credetemi, circa 90 minuti in cui non sono riuscita a staccare gli occhi dallo schermo, tra messaggi e chiamate dei protagonisti, è come se fossi stata anche io live sulla chat con loro.
#Unfriended continua a danzare su una linea sottile. Sferra colpi interessanti alternando chat, speech e telefonate dense di tensione. — 40secondi (@40secondi) 15 Giugno 2015
Ed è questo il fattore più rivoluzionario di Unfriended: il coinvolgimento! Non è come un classico thriller oppure horror in cui chiudi gli occhi e pensi: ”dai è solo un film!”. Potrebbe essere la tua realtà oppure quella degli adolescenti di oggi. E poi ci sono i suoni, quelli che ascoltiamo tutti i giorni: le notifiche di Skype, Facebook, il suono del messaggio inviato, fino al buffering, alla connessione perduta nei momenti cruciali.
Dai è facile! Il cattivo di #Unfriended è @MarkZuckerbergF!
— Chicken Broccoli (@broccolettweet) 15 Giugno 2015
Per tutta la durata del film non ti chiedi chi è l’assassino, chi si nasconde dietro quell’account senza volto, ma solo cosa accadrà e soprattutto quando capiterà anche a te!
Infine un ulteriore esperimento: durante la proiezione dell’anteprima con gli altri colleghi blogger, siamo stati invitati a fare un live twitting con le nostre impressioni. Come dire…una connessione di secondo livello.
Scopri la SOCIAL STORYTELLING DI UNFRIENDED
La morale di Unfriended
Unfriended è un film molto lontano dai miei gusti ma ne sono rimasta impressionata. È utilissimo per capire soprattutto le dinamiche del cyberbullismo, dell’utilizzo dei social degli adolescenti e dei traumi che possono causare. Basta una foto o un video postata a loro insaputa con una scena imbarazzante e i nostri figli potrebbero trovarsi in un baratro.
#Unfriended. Horror? Sì, ma è anche un film che fa riflettere su cyberbullismo, adolescenza e mondo digitale. @UniversalPicsIt — Carmen Sergi (@StrangeFruitCa) 15 Giugno 2015
Dunque meglio di munirsi di manuale Facebook e insegnare ai nostri figli come impostare la privacy, come stabilire le amicizie e far capire loro, per quanto è nei nostri mezzi, come gestire i social. È inutile vietarlo, ci finiranno comunque in mezzo. Noi invece prepariamoci un testamaneto social !
Primi minuti di #Unfriended e mi rendo conto che nel testamento devo lasciare anche delle “disposizioni social” #cinema #film
— Amiche di Smalto (@AmicheDiSmalto) 15 Giugno 2015

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